Non vi rimane che gufare

Tum, a Ferragosto c’è chi si piega sulla scrivania e chi preferisce impugnare una racchetta da padel. Tum, e intanto Fofana arriva per 23+2 milioni, alla faccia di chi parlava di fantomatici tetti per i cartellini, convinti che il mercato sarebbe stato fatto seguendo un copione già scritto. Una società che procede per la sua strada, nonostante contestazioni indegne, nonostante una campagna abbonamenti che non ha registrato il tutto esaurito, nonostante il chiacchiericcio di chi si divertiva a immaginare un 56 giugno e un 35 luglio. Tum, tum, tum in faccia a chi ci aveva prima assicurato che i big sarebbero stati venduti, poi che sarebbero rimasti ma a discapito di nuovi acquisti. Ora, quegli stessi critici sono costretti a recitare il ruolo delle “vedove antimilaniste”, piangendo sul latte versato perché Fofana non è arrivato 10 giorni prima – a quanto pare, 10 milioni in più per avere un giocatore in anticipo non valevano il prezzo.

Un mercato in faccia a chi aspettava con ansia delle sconfitte nelle amichevoli che non sono mai arrivate. Un mercato che conferma la validità del progetto di questa società, oggi il miglior modello in Italia, che piaccia o no, gli altri dovranno seguire prima o poi. Le basi per fare bene in questa stagione, così particolare, ci sono tutte. Poi, come sempre, parlerà il campo, e sul campo l’Inter parte favorita, sia perché ha mantenuto lo stesso organico sia per ragioni extra-campo che tutti conosciamo. Tuttavia, la realtà è che in Italia alcune squadre devono tagliare, mentre altre possono continuare a comprare senza dover svendere. Questo dovrebbe essere riconosciuto da chiunque sia intellettualmente onesto. È un progetto che forse non cerca la vittoria immediata, ma chiunque non sia completamente cieco dovrebbe rendersi conto che quella vittoria arriverà, inevitabile.

Ed eccoli di nuovo, quelli che dal 5 giugno 2023 hanno deciso di emulare i cugini del 1908 senza però avere il coraggio di fondare una loro squadra. Sono ancora qui, fingendo di essere tifosi del Milan, ma in realtà aspettano solo un fallimento – dove per fallimento si intende ovviamente non vincere lo scudetto, come se fosse una cosa semplice da ottenere. Speravano di vedere il Milan affondare in un’estate disastrosa, ma il massimo che hanno ottenuto è stato l’arrivo di un piano B al posto di Zirkzee – un giocatore ultratrentenne, difficile da rivendere, esattamente ciò che loro richiedevano per poter gridare all’ambizione.

Come suggerisce il titolo, a voi non resta che gufare. Sperare che in Champions peschiamo le squadre più forti, che in campionato la sfortuna e i torti arbitrali continuino a imperversare, pur di salvare la faccia e alimentare l’illusione che il Milan debba funzionare con un proprietario disposto a perdere 200 milioni l’anno. Spero, però, che i veri tifosi del Milan aprano gli occhi su chi siete e cosa siete, e prendano i dovuti provvedimenti contro di voi. La vita, però, vi ha già sconfitto.