Storie di calcio – Milan – Steaua 4-0

Inizio questa rubrica con la partita che mi ha emozionato più di tutte da quando sono tifoso rossonero (cioè da sempre).

Era il 1989, all’epoca del massimo splendore di Arrigo Sacchi, grande innovatore che proprio in quegli anni stava pian piano cambiando il calcio italiano, fino a poco tempo prima ancora ancorato a vecchie teorie del passato che avevano dato lustro alla nostra nazione, ma che ormai rappresentavano un calcio che si stava man mano spegnendo.

Molti giocatori milanisti che ebbero l’onore di vestire la maglia rossonera in quel tempo, ancora adesso si ricordano di Milan-Steaua Bucarest come l’emozione (sportivamente parlando) più grande mai provata. Emozione derivata soprattutto dal grande esodo rossonero che ci fu a Barcellona, sede di quella finale di Coppa Campioni. Ottanta, dico 80mila milanisti giunti al Camp Nou, consapevoli della forza della loro squadra del cuore ma comunque timorosi e ancora non pienamente convinti della forza dei loro beniamini.

E fin dal primo minuto fu un dominio di Baresi e compagni. Di fatto lo Steaua la palla non la vide mai in quella gara. Fu un trionfo incredibile, con doppiette di Gullit e Van Basten, che di fatto diedero inizio al dominio nazionale e internazionale del Milan. La prima rete è firmata da Gullit, che sfrutta una serie di rimpalli favorevoli e da pochi passi mette dentro con un piattone. Il raddoppio è siglato da Van Basten, che raccoglie un perfetto cross di Tassotti e di testa segna con uno stacco imperioso. Il terzo gol porta ancora la firma di Gullit, che al limite dell’area raccoglie un lancio di Donadoni, stoppa la palla e fa partire un bolide imparabile per il portiere. Il quarto gol arriva all’inizio del secondo tempo, grazie a un’azione strepitosa di Rijkaard, che fa 30 metri palla al piede e pennella un assist al bacio per Van Basten che di prima col sinistro fa partire un diagonale che finisce nell’angolino. L’Europa è rossonera.

Fa impressione, adesso che siamo nel 2010, ricordare la spocchia dei rumeni, che alla vigilia dell’incontro espressero la volontà di fare tappa  a Milano prima di tornare a casa, per far vedere la coppa vinta da loro al popolo milanista. Vedendo in che condizioni è adesso quel Paese, che sta cercando pian piano di rialzarsi dopo anni durissimi, sembra impossibile. I ventenni sicuramente non capiscono di cosa sto parlando, ma chi ha dai 30 anni in sù sa bene di cosa sto parlando.

Ma quella partita, a mio parere, non fu solo questo che ho scritto sopra. Fu anche l’inizio del dominio del calcio italiano nel mondo, che vedeva nel Milan il suo massimo esponente, ma che a contorno aveva anche squadre come Parma, Napoli, Juventus, Fiorentina, Torino, Genoa, Sampdoria. Tutte protagoniste a livello internazionale di grandissime imprese, qualcuna andata bene, altre meno bene.

Purtroppo nel nuovo millennio abbiamo pagato amaramente gli sperperi di quei periodi. Ma questa è tutta un’altra storia.

Milan – Steaua Bucarest 4-0

Reti: 18′ e 39′ Gullit, 27′ e 46′ Van Basten

Milan: G. Galli, Tassotti, Maldini, Colombo, Costacurta (74′ F. Galli), Baresi, Donandoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit (60′ Virdis), Ancelotti.  Allenatore: Sacchi.

Steaua Bucarest: Lung, Petrescu, Ungureanu, Stoica, Bumbescu, Lovan, Lacatus, Minea, Piturca, Hagi, Rotariu (46′ Balint). Allenatore: Lordanescu.

Arbitro: Tritschler

Destinazione Madrid. 1° Puntata: i quarti degli assenti

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Krasic, Fabregas, Puyol, Piquè, Robben, Rooney. Tutti questi settimana prossima la partita la guarderanno dalla tribuna. Tra infortuni e squalifiche la Champions League perde i migliori giocatori. Ma andiamo con ordine.

Bayern Monaco – Manchester United 2-1

Partiamo da Monaco, dove 11 anni dopo il Bayern è riuscito in parte a vendicare la finale del 1999. Sembrava tutto facile per il Manchester dopo il gol di Rooney dopo un minuto e mezzo. Lo United sembrava avviarsi verso la quinta vittoria su cinque gare in trasferta. Ma si sa che i tedeschi non mollano mai. E se a San Siro prima del loro gol il Milan doveva perlomeno essere sopra per tre gol a 0 questa volta i bavaresi non mollano e puniscono gli inglesi. Ci sarebbe da chiedere a Van Gaal perché gioca con Mario Gomes e tiene Klose in panchina fino a pochi minuti dalla fine. Ma il risultato gli da ragione. Manchester che resterebbe favorito per la qualificazione se non fosse che Wayne Rooney si è infortunato e salterà non solo la partita di Old Trafford ma anche e soprattutto lo scontro diretto con il Chelsea di sabato. E considerando che più del 50% del Manchester è Wayne Rooney il Chelsea di Ancelotti ora può ben sperare.

Lione – Bordeaux 3-1

Derby francese, peraltro di questi tempi unico modo per portare una francese in semifinale. Il pronostico diceva Bordeaux ma ha vinto il Lione. Si parla tanto di Dzeko sul mercato ma nessuno ha mai pensato a Lisandro che sta facendo molto bene in Francia in questa stagione. Da notare peraltro l’ennesima buona partita di Cissockho, al di là del mal di denti c’è qualcuno che ha preferito Abate ed Antonini. Bordeaux che tra due settimane per me potrebbe anche passare il turno vincendo 2-0. Da notare che nel pregara in settimana il Bordeaux si era lamentato perché il Lione era riuscito a farsi anticipare la partita al venerdì. A quanto pare i Paolillo che non sanno mai quando è il buon momento di tacere esistono anche in Francia.

Inter – CSKA Mosca 1-0

Passiamo ora alla seconda squadra di Milano, impegnata nel difficile impegno contro la più scarsa delle squadre rimaste nella competizione (dopo l’Inter stessa) passata ai quarti più per grazia divina nei sorteggi che per propri meriti. E nonostante tutto è passata solo grazie alla papera di Palop. Tutto esaurito a San Siro (con parte del terzo aello chiuso, al solito, altrimenti non riescono) per una partita più da Europa League che da Champions. Chi ieri sera avesse visto diretta Gol si sarà reso conto subito della differenza abissale di ritmo tra Milano e Londra. E’ un 1-0 che paradossalmente ridimensiona l’Inter stessa, considerando la dimensione dell’avversario (tranquillamente una Lazio) e che con i campioni in carica di Russia del Rubin, 4 mesi fa aveva fatto 2-0. Inter che non dovrebbe problemi a passare il turno considerata la squalifica di Krasic. E visto l’avversario ci mancherebbe altro.

Arsenal – Barcellona 2-2

Doveva essere la partita più spettacolare del turno e così è stato. Fortunato l’Arsenal, che nel primo tempo finisce 0-0 grazie a degli interventi di Almunia uno più strepitoso dell’altro. Rientrati in campo però gol a freddo, stupendo di Ibrahimovich che porta avanti il Barça. Farà il paio con quello dopo. 3 gol in 4 partite ad eliminazione diretta con il Barça. Ora è ufficiale: se negli ottavi non segnava mai non era colpa sua. Qualsiasi altra squadra si sarebbe rassegnata alla Goleada, ma l’Arsenal non molla e riesce a strappare il pari anche grazie ad un rigore inventato su Puyol. Al ritorno resta favorito il Barça. L’Arsenal sarà senza Fabregas, il Barça senza i due centrali di difesa titolari Puyol e Piqué. Al loro posto però Milito e Marquez. Non come qualcuno che quando si rompono Nesta e Thiago Silva ci costringe a giocare con Bonera e Favalli. Vero società?

Obiettivo giovani

Adiyah, Zigoni, Hottor, Beretta. Tutti giovanissimi acquistati dal Milan, giustamente. Ma per la Primavera.
Quando società e dirigenza avevano annunciato che si sarebbe puntato su una politica che mirava ai giovani, evidentemente sono stati fraintesi. Perchè io, non so voi, avevo capito che i giovani su cui si sarebbe puntato sarebbero stati subito utilizzabili per la prima squadra, non per le giovanili. Anche perchè è normalissimo andare in giro per vedere i giovanissimi giocare e portare con sè quelli più promettenti, lo fanno tutte le società. Ma un conto è prendere un calciatore di 16, 17, 18 anni, un conto è acquistare giovani già pronti per la prima squadra, che solitamente hanno minimo 20 anni. E’ la differenza, tanto per fare un esempio, tra Zigoni e ThiagoSilva. Io non metto in dubbio che Zigoni potrà diventare un grande attaccante, ma quando hai 18 anni non sei ancora in grado di giocare stabilmente in serie A (a meno che non ti chiami Maradona, Rivera, Messi, Pato o Balotelli) . Il brasiliano è stato preso che aveva 24 anni ed è a tutti gli effetti un giovane che si sta dimostrando importante per la prima squadra. Anche lui, se fosse stato acquistato 4-5 anni fa, mica avrebbe reso come sta rendendo adesso. Stesso discorso per Flamini, anch’egli preso a 24 anni, giovane ma nello stesso tempo maturo per la serie A.
Insomma, se per loro puntare sui giovani vuol dire comprare solo 18enni, allora c’è poco da fare: dovremo resistere con questi vecchietti ancora per un po’ di tempo, perchè i ragazzini della Primavera prima di fiorire (e non tutti diventeranno grandi giocatori, anzi) ci metteranno ancora due, tre anni, forse di più. Se si vuole garantire un ricambio a questa rosa logora bisogna invece prendere giovani  come Astori, Poli, Criscito, Bonucci, Galloppa, Bale. Sono questi i calciatori su cui bisogna puntare, perchè gli Hottor e i Beretta sono scommesse che è giustissimo prendere, ma sui quali non si può avere la sicurezza che diventeranno grandi campioni.
Il Milan non è il Barcellona, che ha una rosa giovane e che quindi può permettersi di prendere giovanissimi e aspettare la loro maturazione. Il Milan ha bisogno di un ricambio generazionale immediato. Che temo non avverrà.

La nazione calcio al voto

È tempo di tornate elettorali, e già si affollano i primi exit poll e le prime proiezioni. Anche nella grande nazione parallela a quella italiana (la nazione calcio) un bel po’di “regioni” vanno alle elezioni. Vediamo le tre “regioni” più importanti:

Regione Milan:

Percentuali bulgare per il PDL (Partito di Leonardo), attestatosi sull’70% secondo gli exit-poll del seggio di Via Turati. Guadagna consensi rispetto alle ultime elezioni il PML (Partito Marcello Lippi) che sembra arrivare ad un lusinghiero 20%. Riprende un po’di fiato il PMA (Partito Moderato Allegri), che, dopo essere arrivato quasi al 50% alle scorse elezioni (fu poi, un po’a sorpresa, chiamato Leonardo a formare il governo con alcuni ministri del governo Ancelotti) ora si attesta al 10%. Purtroppo, con un colpo di mano, il governo della regione potrebbe essere conferito al PML.

Regione Inter:

Dall’altra parte del Naviglio c’è il PSU (Partito Special Uan), che però, pur reduce da un buon risultato alle elezioni europee (un ottimo 40% alla regione di Madrid), si ferma al 50% rispetto al 90/100% dello scorso anno. Col 25% c’è, dall’Inghilterra, il PC (Partito Capelliano), mentre sul 10% a testa ci sono il francese PB (Parti Blancoise) e il PPP (Partito Prandelli Presidente). Al 5% il Partito Zenghiano.

Regione Juventus:

Qua la situazione è un po’ più complessa. Il PAZ (Partito Alberto Zaccheroni), dopo alcune richieste di impeachment, vede i suoi consensi calare fino al 15%, mentre è ormai sparito dalla scena politica il simbolo del Popolo Cioccolato: il Partito di Ferrara si è ormai dissolto. Il già citato PPP è al 40%, mentre il PB (Partito Beniteziano) è al 30%, in lieve flessione. 5% a testa per il PMA, il PML e il Partito con Vialli.

Ma le elezioni più importanti sono le politiche di agosto: diversi partiti in lizza, ma il Presidente della Repubblica Abete potrebbe dare l’incarico di governo al PPP, scatenando una reazione a catena in varie regioni.

Milan – Lazio 1-1. Le Pagelle

Dida 5. Colpevole sul gol della Lazio. Come al solito dimostra scarsa personalità nella presa e nell’uscita. Ma Flavio Roma non lo vogliamo nemmeno provare? Banana

Zambrotta 4,5. Se pensiamo che andrà ai mondiali siamo messi male. Come terzino è finito, non corre più e non sovrappone mai. Presentare un certificato di morte spiegherebbe molte cose oltre ad essere cosa gradita. Nonno.

T.Silva 7,5. Dicevano che senza Nesta si sarebbe visto il vero Thiago. Eppure come al solito è puntuale in fase difensiva e quando può salire ad impostare quella offensiva fa sempre male. Il corso per diventare il miglior difensore centrale al mondo continua. Muraglia.

Favalli 6. Solita partita sanza infamia e sanza lodo. Alla Favalli. Noè.

Antonini 6. Se non avesse fatto quell’errore sul gol della Lazio sarebbe stato il migliore in campo. Le azioni pericolose arrivano dalla sua parte. Colpisce una traversa mancando il primo gol in rossonero. Fulmine.

Abate 5,5. L’emergenza lo propone come laterale di centrocampo e ha qualche problema. Probabilmente mettere Gattuso qui e lui al posto di Zambrotta avrebbe risolto molte cose. Rivedibile.

Flamini 6/7. Rispetto a Gattuso è un’altra cosa e si vede. Da sostanza al centrocampo torna a pressare e ottiene un rigore netto per ostruzione avversaria. Peccato per quel vizio di prendersi sempre un cartellino giallo a partita. Killer.

Ambrosini 6. Partita mediocre condizionata dal fatto che il Capitano ha preso subito una ammonizione. Rischia più volte di farsi cacciare ma viene graziato dall’arbitro. Senza carisma.

Seedorf 4. Doveva essere lui a impostare il gioco e come al solito lo fa con presunzione provando giocate impossibili (che infatti non essendo Ronaldinho non gli vengono) e tiri al quarto anello. Spero che Leonardo capisca che l’Olandese in campo è un giocatore improponibile. Bravo a non dire nulla sui cori razzisti a suo carico, qualche altro ragazzino avrebbe fatto le solite patetiche sceneggiate. Resta comunque un’altra partita indecente dell’olandese. Moviola

Borriello 6. Buona partita rispetto al corpo estraneo che era a Parma, sopratutto nel primo tempo dove oltre a segnare il penalty si rende pericoloso in altre 2-3 occasioni. Ma con l’assenza di Pato ci vuole di più. Che fine ha fatto Borriellito? Fantasma

Inzaghi 5. Chiaramente un giocatore finito che non può segnare più di 3-4 gol all’anno. Ormai non riesce nemmeno a fare un controllo di palla decente. Il fatto che venga sostituito da Zigoni la dice molto lunga. Il fatto che giochi solo per la defezione di Huntelaar di più. Ma cosa ci fa ancora in squadra? Va bene la riconoscenza per le coppe che ci ha fatto vincere ma qui si esagera. Inadatto.

Poteva andare peggio

Uno a uno, e non possiamo certo prendercela con la squadra. Hanno fatto quello che hanno potuto, hanno addirittura sfiorato la vittoria in più di un’occasione. Un pareggio, vista la formazione  scesa in campo stasera, non si può schifare.
Certo che vedere quei pochi giovani che abbiamo correre e farsi in quattro per sopperire alle mancanze dei tanti vecchietti che oggi erano in campo, è davvero una pena. Abate, Flamini, ThiagoSilva e Antonini oggi hanno corso anche  per tutti gli altri.
Bisogna comunque fare i complimenti a Favalli, che a dispetto della sua età ha giocato una buona partita. Non è colpa sua se è titolare fisso.
Zambrotta disastroso, e oggi non ha neanche fatto gravi errori. E’ semplicemente un calciatore strafinito, e penso che solo lui non se ne sia reso conto, visto che anche l’allenatore pur di toglierlo ha messo Jankulowsky.
Nota positiva l’esordio del giovane Zigoni, ma non illudetevi: ha giocato solo perchè non c’era nessun altro…

Rialzati, Milan!

Abbiati, Nesta, Bonera,  Beckham, Pirlo, Mancini, Pato, Ronaldinho. Otto assenze otto. Otto assenze di un certo peso in quanto si tratta di titolari più o meno fissi. Aggiungiamoci i problemi in fase realizzativa, ma ancor di più in fase di costruzione (non tiriamo mai!), una condizione fisica nel complesso preoccupante, la quasi totale assenza di qualità in campo, la presenza di Dida e il quadro della situazione si commenta da sè.

E come se non bastasse, l’avversario è pure in forma, reduce da due vittorie consecutive che hanno allontanato l’incubo retrocessione e hanno ridato morale ai biancocelesti. Vi dirò di più: ci sono 4-5 giocatori che stasera vorrei scendessero in campo con la nostra maglia al posto di alcuni dei nostri. E invertirei volentieri le due panchine, nel senso di giocatori a disposizione (non di allenatori…).

Ciò detto, bisogna vincere. C’è poco da far filosofia, guardiamo il calendario e ci rendiamo conto che da qui alla fine sarà tutta in salita la strada, quindi dobbiamo al più presto mettere via quei punti necessari a chiudere la pratica Champions. Orgoglio, palle, fortuna, serve tutto stasera.

La formazione è pressochè obbligata. La difesa è quella delle ultime uscite (con Dida in porta), a centrocampo si giocano un posto Gattuso e Jankulovski: col primo sarebbe centrocampo a tre, col ceco a quattro presumibilmente. Seedorf è l’unico dai piedi raffinati e toccherà a lui innescare due tra Borriello, Inzaghi e Huntelaar (in rigoroso ordine di possibilità di scendere in campo).

Quattro primavera convocati: Romagnoli in difesa, Strasser a centrocampo, Verdi e Zigoni in attacco. Almeno un paio siederanno in panchina, concedergli qualche minuto è una buona idea? Può essere, di sicuro Strasser non può essere peggio di questo Gattuso, ad esempio. D’altronde se vuoi scoprire un talento, prima o poi dovrà giocare…chi non risica non rosica.

Dobbiamo vincere per noi stessi, per ritrovare serenità e non creare eccessive ansie per il posto in Champions. Al campionato ho praticamente rinunciato, la Roma è una bella squadra, ha sicuramente più chances di noi.

PROBABILI FORMAZIONI

MILAN (4-3-3) 1 Dida; 15 Zambrotta, 33 Thiago Silva, 19 Favalli, 77 Antonini; 8 Gattuso, 16 Flamini, 23 Ambrosini;  10 Seedorf, 9 Inzaghi, 22 Borriello. A disposizione 75 Roma, 4 Kaladze, 44 Oddo, 20 Abate, 18 Jankulovski, 40 Adiyah, 52 Verdi. All. Leonardo.

LAZIO (3-5-2). 86 Muslera; 80 Dias, 28 Stendardo, 26 Radu; 2 Lichtsteiner, 32 Brocchi, 24 Ledesma, 5 Mauri, 11 Kolarov; 9 Rocchi, 20 Floccari. A disposizione: 88 Berni, 25 Biava, 13 Siviglia, 33 Baronio, 4 Firmani, 17 Foggia, 10 Zarate. All. Reja

Dato che mi sono stancato delle vostre chiacchere…

Qualcuno ha ancora in coraggio di gridare al complotto dopo il fuorigioco chilometrico dell’inter in occasione del gol?

Come volevasi dimostrare, quelle interiste sono solo chiacchere da tifosi frustrati…

In attesa di infilarci lo Scudetto, caro interista-complottista, IL COMPLOTTO METTILO NEL CULO!!!

Il punto sul mercato – 5° puntata. Tutto nuovo?

Torniamo ad aprire una finestra sul mercato, consapevoli del fatto che lì fuori non ci sia un grande movimento. A questo punto della stagione iniziamo però ad avere qualche certezza. Innanzitutto il disimpegno di Silvio Berlusconi è sempre più tangibile, non sono arrivate nemmeno delle fantomatiche promesse in questo periodo pre-elettorale. Peraltro l’eliminazione col Manchester non consente alla casse di Via Turati di trarre un grosso giovamento. Mercato di secondo piano, dunque? Sì, tutti i segnali portano in quella direzione.

AFFARI FATTI: Mario Alberto Yepes Diaz, difensore 34enne che arriva a parametro zero con un contratto di due stagioni a (si dice) 900 mila euro. Buona riserva per alcuni, colpo mortale al progetto giovani per altri: io sono per la seconda ipotesi, mi sa tanto di acquisto a caso, il primo tappabuchi passato sotto mano. Mi rallegra invece il sempre più probabile rientro alla base di Davide Astori, classe 1987, centrale di belle speranze e di un discreto presente, fatto per ora di 27 presenze al Cagliari. Più Astori, meno Yepes!

CHI ARRIVA: Un nuovo allenatore? L’ipotesi non è da scartare a priori, Leo non intravede cambiamenti di scenario da parte della società e potrebbe intraprendere l’avventura di CT del Brasile, in vista dei mondiali del 2014, da giocare proprio in Brasile. A quel punto ci sarebbero tre strade per il Milan: prendere un allenatore emergente (Allegri), ma le cose vanno per le lunghe e nel frattempo lui si accorderà con un’altra squadra, soluzione interna (Tassotti-Galli) ma mi auguro di no, oppure l’ultima strada porta a Lippi che si libererà a luglio. La mia opinione: meglio che se ne torni alla Juve.

Sul fronte dei giocatori, nulla di nuovo. Per Dzeko servono tanti soldi, su Krasic ci sono gli occhi di mezza Europa. I ripieghi si chiamano Pizarro (32 anni!) in scadenza di contratto e Joe Cole (29), stessa situazione contrattuale.

CHI PARTE: L’elenco è lungo, ma non quanto vorremmo. Favalli smette, Dida non rinnova, Kaladze verrà piazzato da qualche parte, Onyewu torna in America oppure viene prestato in Italia (chi lo vuole?). Questi i sicuri, sul resto bisogna vedere. Il City insiste per Mathieu Flamini, ma il Milan non molla e anzi sembra intenzionato a rinnovare il contratto al francese. Huntelaar potrebbe restare vista la fase di stallo dell’operazione Dzeko. Non si esclude una ricca offerta spagnola per Pato e non si esclude che la società ci pensi seriamente. Con i soldi della sua cessione si aprirebbero nuovi scenari sul mercato, ma il recente passato (cessione di Kakà) non lascia tranquilli. Quindi non voglio sentirne parlare, Pato è destinato a lasciare l’Italia, lo faranno tutti i grandi campioni, ma non prima di qualche anno.

Arriveremo terzi, e poi?

La classifica sta cominciando a diventare reale. Eravamo una squadra da terzo posto, anche se qualcuno faceva finta di non saperlo, e arriveremo terzi.

Il Milan è una squadra vecchia, senza mordente, con giocatori che hanno vinto tutto e che non hanno più bisogno di dimostrare qualcosa. I pochissimi giovani che abbiamo non convincono, a parte Pato e ThiagoSilva. Abate non si capisce che ruolo abbia, Adiyah non fa la differenza neanche nella primavera, DiGennaro lo abbiamo dato in prestito e fa fatica a giocare anche nel Livorno già retrocesso, Albertazzi, Strasser e Zigoni hanno collezionato mezza presenza in tre.

Il futuro è incerto visto che l’unico acquisto sicuro è quello del 34enne Yepes. Evidentemente la società ha cambiato idea, il progetto giovani non è più in cima alla lista degli obiettivi.
Sono sfiduciato, i tifosi non meritano questo trattamento. Stanno svalutando una squadra che fino a poco tempo fa era la più conosciuta al mondo. Ci ridono tutti dietro, abbiamo giocatori che non giocherebbero neanche in serie B, un allenatore apprendista che ogni tanto si diverte a fare strani esperimenti tecnico-tattici grazie ai quali buttiamo via intere partite, e a questo aggiungiamo anche la sfortuna di avere due dei tre giocatori più forti fuori per infortunio.

Arriveremo terzi, e sarà giusto così. Ma il futuro non lo vedo roseo.

Da dubbio a certezza: fuori le intercettazioni dell’Inter!

Calciopoli, introvabili le telefonate di Moratti a Bergamo

moRAtti

Quelle telefonate di cui si parla nell’infor­mativa dei carabinieri del 19 aprile 2005 non si trovano da nessuna parte. Ne parlano tra loro i plurintercettati Berga­mo e Maria Grazia Fazi, ma non si trovano trascrizioni e sonoro

NAPOLI, 24 marzo – Dal controesame di Attilio Auricchio, co­sì come dal dibattito vivace tra difesa e pm che obiettano, s’op­pongono, parlottano col teste durante le pause dell’udienza, al­cune perle significative. Come questa che fa chiarezza, anzi no su una delle domande ricorrenti di Moggie Bergamosui con­tatti con Facchetti del designatore, amico del presidente in­terista scomparso. Quelle telefonate di cui si parla nell’infor­mativa dei carabinieri del 19 aprile 2005 non si trovano da nessuna parte. Ne parlano tra loro i plurintercettati Berga­mo e Maria Grazia Fazi, ma non si trova trascrizioni e sonoro.

Avv. Prioreschi (difesa Moggi):
«Colonnello Auricchio, le ci­to un’intercettazione del 5 gennaio 2005, ore 14.30, tra Maria Grazia Fazi e Bergamo, dove il designatore riferisce telefona­te di Moratti e di una cena che aveva organizzato con Facchet­ti perché si lamentavano degli arbitri quelli dell’Inter, poi di un’altra telefonata del 29 marzo 2005 in cui Bergamo riferi­sce di colloqui con Moratti. Ora, noi abbiamo cercato queste interlocuzioni tra Bergamo e Moratti, ma non le abbiamo tro­vate. Lei, tenente colonnello Auricchio, sa spiegare perché que­ste telefonate non ci sono, visto che i telefoni di Bergamo era­no intercettati?»

Ten. Col. Auricchio: «Non so dare spiegazioni».

Pm Narducci: «E’ l’avvocato che lo dice, ma non può dimo­strare nulla».

Avv. Prioreschi: «Dottor Narducci, lei ha messo sotto inter­cettazione tutti i telefoni di Bergamo».

Pm Narducci: «Qualcosa sarà sfuggita, magari non tutti i te­lefoni erano sotto controllo».

Auricchio: «Tutte le telefonate intercettate sono state ripor­tate, e quelle che non sono state riportate sono state compen­diate. Facchetti avrà chiamato su altro numero».

Giudice Casoria: «Va bene, avvocato, non lo sa spiegare».

Avv. Trofino (difesa Moggi): «Perché ci interessa? Beh do­po tutto quello che è venuto fuori al processo Telecom…»

Avv. Prioreschi: «Magari il pm può appellarsi al Segreto di Stato…».

Articolo tratto da tuttosport

Ciao ciao scudetto

http://www.pupia.tv/includes/tiny_mce/plugins/filemanager/files/fm/01_immagini/07_sport/calcio_italiano/00_allenatori/ancelotti_leonardo.jpgDalla lettura delle formazioni si sapeva che questa sera sarebbe finita così. Non puoi far giocare contemporaneamente moviola-se-corro-mi-fa-male-il-culo Seedorf e Dinho. Non puoi lasciare un Borriello così fuori forma da solo al centro dell’attacco. Il Parma è riuscito a impostare la partita come voleva, in contropiede cercando di strappare lo 0-0 ed è stato premiato da un rinvio alla spera in dio di Abbiati.

Non voglio parlare però del fatto che al minuto 87 Huntelaar viene abbattuto in area a palla lontana. Sarebbe rigore. E’ rigore, non per il metro dell’arbitro Morganti oggi che ha legalizzato qualsiasi cosa ai giocatori del Parma, ammonendo persino Ronaldinho alla prima protesta pur sapendo che il giocatore era in diffida. Ma non c’era il complotto? Mah… magari avessimo affrontato noi una squadra con atteggiamento rinunciatario come il Livorno.

Ma al di là degli episodi arbitrali si è rivista una squadra timida. Alzi la mano a chi di voi non girano i cosiddetti ad ogni passaggio dei nostri centrocampisti verso la difesa quando non sanno cosa fare. E nessun rischio nello stretto, lasciato da solo Borriello la davanti. Leonardo ha fatto il gioco del Parma. Questa sera è stato suicidio tattico.

Ci sarebbe da dire anche che senza Nesta e Pato si fa una fatica tremenda. Se l’11 titolare può lottare e ha lottato per alti traguardi non abbiamo riserve all’altezza. Ma questo è un altro discorso. Vero società?

Lotta scudetto chiusa? Per noi si. Ma una sconfitta di quelli là sarebbe comunque una vittoria. Forza Roma.

Abbiati: 5. Incolpevole come al solito sul gol. Non riesce mai a rilanciare una azione dalla rimessa come si deve, quando rimette lungo è sempre palla agli avversari. Bradipo.

Zambrotta: 4. Si fa trovare raramente, quando arriva sul fondo non sovrappone mai, non mette un cross decente che sia uno. Se questo è il titolare della nazionale al mondiale c’è da toccarsi in quel posto. Nonno infelice.

Thiago Silva: 6. Il meno indecente, difende quanto può, è bravo a non farsi ammonire pur sapendo che è in diffida. Cosa ci fa ancora al Milan? In vendita?

Favalli: 5. Indecente per la serie A. Se a ritmi bassi può reggere in fase difensiva è assolutamente improponibile quando si parla di impostare l’azione. Sciagura.

Antonini: 6,5. Prova positiva nel complesso, fa tanti inserimenti ma non viene mai premiato. Non basta correre se non c’è l’intesa con i compagni. Probabilmente il problema non è lui. Sufficiente.

Gattuso: 4. Dov’è finito il guerriero spartano? Oggi Gattuso non è sceso per niente in campo, non ha mai impostato, mai pressato e lasciato imporre il gioco agli avversari. Cagnolino.

Pirlo: 7. (il migliore). Gli lasciano spazio e riesce a impostare come vuole. Ma non affonda mai in maniera decisiva. Temporeggiatore.

Flamini: 6. Nel complesso una buona partita, peccato che se non ci lascia il giallo in campo… fa quello che dovrebbe fare Gattuso. E’ anche l’unico che tira da lontano peccato che i piedi non siano buoni. Decente.

Seedorf: 3. Forse era meglio che non avesse segnato quel gol contro il Chievo, almeno ce lo saremmo levato dalle scatole queste ultime due partite. Come al solito ha la grande capacità di bloccare le azioni in velocità, dare palla ai compagni coperti e perderla. Cosa aspettiamo a pensionarlo? VAI A LAVORARE.

Ronaldinho: 6/7. Viene limitato eccellentemente dai giocatori del Parma ma riesce comunque a fare 3-4 giocate. Si prende inspiegabilmente una ammonizione per proteste, che poteva evitare essendo diffidato. Peccato che giocatori del genere in Italia non siano protetti. Funambolo.

Borriello: 3,5. Fuori dal gioco per tutta la partita, non riesce mai ad anticipare il difensore, viene sempre servito male, non si rende mai pericoloso, è fuori tempo quando si parte in contropiede. Che fine ha fatto il miglior centravanti italiano? Chi l’ha visto.

Abate: 6,5. Vedi Antonini. Da quella velocità in fascia che è mancata con Zambrotta. Costava così tanto metterlo dal 1′? Pendolino.

Inzaghi: 5. Sicuramente meglio di Borriello. Ma quel colpo di testa non si sbaglia. Giocatore finito.

Huntelaar: s.v. Ci sarebbe un rigore netto su di lui ma sorvoliamo. L’olandese comunque non va utilizzato così. Ingiudicabile.

Leonardo: 3. Torna al 4-4-2 di Udine senza risultato. O meglio con lo stesso risultato del Friuli. Milan che torna quello noioso di Ancelotti e mai in partita. Ma come si fa a far giocare ancora Zambrotta, Seedorf e Gattuso? Masochista

Morganti: 2. Entra in campo visibilmente condizionato dalle polemiche e consente al Parma anche di fare triplici omicidi in campo senza essere punita. Si inventa un giallo a Ronaldinho e un rosso a Pirlo, non fischia mai un fallo a nostro favore nonostante il Parma giochi sulle caviglie. E’ il primo caso di metro arbitrale diverso nella stessa partita. Se aggiungiamo che manca un rigore ad Huntelaar… ma il complotto??? Interista.

Pericoli sulla Via Emilia

Lo scudetto passa per la Via Emilia

Giornata decivisa quella di stasera. L’inter ospita l’ultima della classe, un Livorno in piena crisi. Le inseguitrici sono impegnate in due difficili trasferte sulla Via Emilia: Milan a Parma e Roma a Bologna. Dando per scontata la vittoria dei nerazzurri in casa (va bene tutto, ma che non battano il Livorno è impensabile), a noi e ai giallorossi non resta che un unico risultato, la vittoria.

Vincere per restare attaccati al terzetto, l’obiettivo è quello, tenere il più possibile. Delle tre siamo probabilmente la squadra meno indicata a vincere il campionato, non è vittimismo, ma la conclusione che deriva dall’analisi di calendario, rosa e infortunati. Ma dato che siamo lì, fin quando possiamo rompere le balle ai piangina, abbiamo il dovere di farlo. A proposito di piangina, fermate Lele Oriali! Non la smette più di parlare a vanvera…

Ma veniamo al campo. Partita da vincere abbiamo detto, mica è facile! Bisogna innanzitutto tornare a creare più occasioni, la manovra offensiva degli ultimi tempi è poco prolifica e si basa quasi interamente sulle invenzioni di Ronaldinho. Il tutto senza trascurare le doti offensive di un Parma che, data la tranquilla posizione in classifica, non rinuncerà a giocarsela sfruttando la velocità dei vari Biabiany, Galloppa, Jimenez e del maledetto Valiani (ricordate?).

Capitolo formazione. Si va verso il 4-2-1-3, con Abbiati tra i pali, Zambrotta e Antonini sulla fasce, ovvero la coppia migliore al momento (o la meno peggio, fate voi), Thiagone e Favalli centrali (con quest ultimo in dubbio, convocato il giovane Romagnoli), Pirlo e Ambrosini a centrocampo e in avanti Seedorf, Ronaldinho e Borriello più uno tra Huntelaar e Mancini, col l’olandese in leggero vantaggio. Alla fine però Leonardo potrebbe preferire un 4-3-3 sacrificando Seedorf in nome di un incontrista, quindi per le solite logiche di gerarchia, toccherebbe (purtroppo) a Gattuso e non a Flamini.

Vincere non sarà facile, ma se guardiamo il calendario quella di oggi è la trasferta sulla carta meno complicata. Vincere è però necessario per continuare a credere o quantomeno a sperare in un sorpasso in vetta, considerando che sabato all’Olimpico sarà di scena il big match, ultima (forse) grande occasione per la squadra di Ranieri. Ma questa è un’altra storia, nel frattempo è necessario tornare a casa con in tasca i tre punti e lo stesso vale per gli amici lupacchiotti. Amici? Bhè diciamo compagni di viaggio, in questa trasferta sulla Via Emilia e nella strada verso il tricolore.

Probabili Formazioni:

PARMA (4-4-2). 83 Mirante; 19 Zenoni, 5 Zaccardo, 24 Paci, 6 Lucarelli; 80 Valiani, 11 Jimenez, 4 Morrone, 14 Galloppa; 20 Biabiany, 77 Crespo. A disposizione: 1 Pavarini, 3 Antonelli, 7 Castellini, 8 Lunardini, 9 Lanzafame, 90 Pasi, 86 Bojinov. All. Guidolin

MILAN (4-3-3). 12 Abbiati; 15 Zambrotta, 33 Thiago Silva, 19 Favalli, 77 Antonini; 16 Flamini, 21 Pirlo, 23 Ambrosini; 30 Mancini, 22 Borriello, 80 Ronaldinho. A disposizione: 1 Dida, 20 Abate, 44 Oddo, 8 Gattuso, 10 Seedorf, 11 Huntelaar, 9 Inzaghi. All (tranne per elby). Leonardo

Ripartenze

Non è stato un weekend favoloso: in pochi minuti, in quell’unica azione, è svanita tutta la serata di prima, passata a prendere per il sedere i compagni di ventura nerazzurri. Nota per i vicini: mi scuso per l’urlo “ODDO! L’corn ca tiin!” Il gol d’Inzaghi m’aveva fatto sperare, ma…è andata come è andata.
L’importante è non demoralizzarsi, perché lo spirito di squadra c’è. Anche più dei cugini. E abbiamo un allenatore che riesce a coniugare il meglio dei due aspetti:
L’amico di tutti: uomo di spogliatoio che riesce ad avere un buon rapporto con i giocatori, ma riesce scarsamente ad imporre le sue decisioni rischiando di essere relegato e di perdere di autorità
L’autoritario: le sue decisioni vengono benissimo imposte, ma i giocatori serbano rancore e vengono intimoriti dall’allenatore, destabilizzando lo spogliatoio.
In sostanza, l’allenatore può essere visto come un professore, e la sua squadra come una classe.

Ma non è questo quello di cui voglio parlare. Oggi voglio condurvi in un breve excursus delle infermerie delle due pretendenti allo scudetto (sono del parere che la Roma non abbia la consistenza necessaria per il finale di stagione), in ordine (almeno per ora, si spera) di classifica, seconda e prima squadra di Milano.
INTER: Oltre al lungodegente Chivo, c’è solo Sneijder in dubbio: un lieve affaticamento per lui.
MILAN: La situazione è molto, ma molto peggiore: stagione finita certamente per Beckham e quasi per Nesta e Pato, i due uomini (insieme a Thiago Silva) che hanno retto il Milan nelle acque difficili della prima parte di stagione.

Quello che si può dire è che la formazione titolare c’è, ma la panchina è cortissima. A giugno servono, oltre che due difensori laterali e un centrocampista, almeno due giocatori per ruolo: per una volta la seconda squadra di Milano c’insegna che avere un buon turnover paga.

Il mercato dei miei sogni:
In entrata: Sirigu, Bonucci, Bale, Yepes, Poli, Krasic, Dzeko/Balotelli + 2 primavera (1 portiere e 1 centrocampista)
In uscita: Dida, Storari, Roma, Kaladze, Favalli, Oddo, Gattuso, Hunteelar

Ma tanto si sa, non sarà possibile.

Lo vogliamo così

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Non rispondo a Oriali perchè gli interisti non meritano risposte sugli arbitri. Ci sono altri che criticano, ma almeno lo fanno in modo garbato. E non parlo dei loro arbitraggi in Champions

In attesa di quella sul campo si conferma la nostra superiorità indiscussa fuori dal terreno di gioco.

Chapeau

Le pagelle di Milan-Napoli

Abbiati 6,5 Il gol non è da imputare a lui. Non è colpa sua se due giocatori gli rovinano addosso e gli impediscono di alzarsi. Sicuro per tutta la partita, non compie miracoli ma non sbaglia nulla.
Oddo 4,5 Disastroso. Goffo sul gol del Napoli quando cade su Abbiati, Campagnaro fa più o meno quello che vuole sulla sua fascia. Poco incisivo anche in fase offensiva.
Thiago Silva 6,5 Buona gara, nel secondo tempo prova anche a spingersi in avanti. Ma senza Nesta al suo fianco è meno sicuro.
Favalli 6 Come al solito non sbaglia quasi nulla, come al solito va in difficoltà contro gli avversari veloci e reattivi. Per l’età che ha fa pure troppo.
Zambrotta 5.5 Meglio di Oddo, ma l’età si fa sentire anche per lui. Impreciso e precipitoso per tutta la partita, Campagnaro si tranquillizza quando lui va sulla destra.
Pirlo 7 Forse la sua migliore partita quest’anno. Corre come un dannato e contrasta. Non sempre lucido quando imposta.
Flamini 7 Lotta come un leone e corre come un forsennato. Sbroglia almeno 3-4 pericoli sulla trequarti e compie un paio di recuperi sui contropiedi degli avversari che nessun altro centrocampista della squadra avrebbe compiuto.
Seedorf 5,5 Lo conosciamo, ci fa vincere una partita e poi gioca sottotono i successivi tre incontri. Ma l’assist a Mancini è roba per palati fini.
Ronaldinho 8 Semplicemente il miglior giocatore di tutto il campionato di serie A. Magico.
Inzaghi 6,5 Lo avevamo dato per finito troppo presto. Fossi in Borriello mi preoccuperei.
Antonini 6 Non è un campione e si vede che non è ancora al 100%, ma è nettamente superiore a Oddo.
Mancini 6 Fa delle cose buone, salta qualche volta l’uomo e si dimostra pimpante. Ma sbaglia l’occasione più importante della partita.
Huntelaar s.v. Entra, ma nessuno se ne accorge.

Mangiamoci le mani, ma proviamoci ancora

Non ce n’è: ogni volta che ci si presenta un’occasione ghiotta per la classifica, noi non riusciamo ad approfittarne. E’ successo troppe volte negli ultimi anni, troppe. Sarebbe stata anche una partita divertente, se non fosse che a me di divertirmi oggi importava meno di zero. Volevo i tre punti, ne è arrivato uno e si rimane nel limbo.

Il primo tempo è stato tragico. Approccio sbagliato, troppo remissivo, squadra lunga, Pirlo e Flamini soli in mezzo al campo, Oddo è il solito Oddo, Thiagone e Favalli sono chiamati agli straordinari. Peccato che prendiamo gol nell’azione più brutta che potessero fare, un’oscenità la disposizione della nostra difesa in questo caso. Davanti facciamo fatica a pungere se non fosse per le solite giocate di un Ronaldinho costantemente triplicato e che ha dovuto subire ogni genere di falli da parte di Grava, sotto gli occhi di un Bergonzi troppo tenero, che, alla faccia del complotto, lascia liberi i partenopei di picchiare a piacimento. Fortuna che c’è SuperPippo, che non smetterà mai di stupirmi e fortuna che c’è anche un Super Abbiati. Si va al riposo sull’1-1.

Nella ripresa il copione cambia, il Napoli cala, prendiamo campo, cresce sulla destra Mancini, che si mangia un gol da due passi. Pippo è indiavolato, gli riescono più dribbling oggi che in tutta la sua carriera, si vede che ha voglia di spaccare il mondo. Ha voglia di spaccare anche Mathieu Flamini, che in effetti in un paio di entrate, rischia anche di spaccare qualcuno o qualcosa. Ma oggi la sua carica mi ha fatto piacere. Tanta fatica, tanta buona volontà, ma il gol non arriva e non arriverà. Il pareggio è il risultato più giusto, il Napoli è un avversario tostissimo.

Sì, le palle girano, ma purtroppo non possiamo farci niente. Restiamo lì, ci riproveremo più avanti, magari domenica quando ci sarà Roma-Inter. Prima però andiamo a Parma, tre punti d’obbligo, quelli là ospitano il Livorno e lo battono sicuro.

Sperando di non perdere altri pezzi, che oggi oltre a Nesta, Beckham, Ambrosini e Borriello abbiamo dovuto rinunciare praticamente da subito ad Alexandre Pato. Ennesima ricaduta ed ennesima farsa made in MilanLab. A questo punto bisogna veramente chiedersi come sia possibile servirsi di uno staff medico che da anni commette solo ed eslcusivamente errori.

Che qualcuno ci pensi, noi nel frattempo pensiamo al campo. Prendiamoci gusto e non molliamo, tentare non costa niente.