Tu puoi dirmi che sono un sognatore, ma non sono il solo
è proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante
oggi per noi c’è la possibilità di continuare a sognare
battere il Napoli vuol dire testa della classifica. A 9 giornate dalla fine.
Forse non è ancora vero. Forse è tutto un sogno. Ma intanto… chissà…
DALLO STADIO SAN SIRO IN MILANO MILAN – NAPOLI, IL SORPASSO?
Questa è la partita che nessuno di noi si aspettava di giocare.
Questa è la partita che potrebbe valere una stagione. Ci hanno fracassato i maroni per tutto l’anno che non eravamo all’altezza dell’Inter, che questa squadra era da Europa League, che non avremmo mai potuto lottare per lo scudetto. Oggi il Milan ha la possibilità di zittirli tutti. Vincere per superare l’ostacolo, vincere per raggiungere ciò che gli ecclesiastici del pallone avevano definito impossibile: la vetta della classifica della serie A per una squadra diversa dall’Inter. E qui c’è un deja-vu. Per farlo dovremo battere il Napoli in casa. Come un anno fa. Ma un anno fa era il girone di andata e si erano appena giocate dieci giornate. Qui dieci sono le giornate che mancano alla fine.
Oggi non è questione di formazione, di tattica. Oggi è questione di cuore. E noi di cuore ne abbiamo più degli altri. Voglio vedere i ragazzi andare a lottare su ogni pallone, voglio vedere i ragazzi crederci fino alla fine. Non importa che a giocare sia Nesta o sia Favalli. Bisogna andare a vincere questa partita.
Partiamo dalle parole quantomai profetiche di Leonardo. Le polemiche che riguardano il campionato italiano si vivono da parecchi anni. In passato ci sono stati problemi strutturali veri e ci sono state le giuste squalifiche. Mi dispiace che ci sia l’idea che esista qualcosa di sbagliato, ma io non ci voglio entrare. Non sono mai stato coinvolto in nulla e quindi sto zitto. A me interessa solo il gioco. Mi auguro nella costruzione di una nuova etica come quella che c’è in Champions League dove c’è il giusto rispetto per le organizzazioni. Mi auguro che il campionato italiano riesca a tornare a questi livelli. Semplicemente chapeau e profetico. Non sapeva ancora né della possibilità di Samuel di uccidere gli avversari senza essere espulso ne dei rigori in saldo alla Favorita. Oppure il capo del complotto è proprio lui, chissà.
Ma parliamo anche di formazione. In difesa confermato Favalli dopo l’accettabile prestazione contro il Chievo di domenica scorsa. Si dovrebbe rivedere Antonini largo a sinistra dopo Roma. A centrocampo Pirlo, Gattuso e Seedorf. E’ un trio che mi convince poco, soprattutto l’Olandese, nonostante abbia risolto l’ultima partita ha spesso rallentato la manovra. Ma non nascondiamoci, domani la differenza la farà soprattutto Dinho e Pato, lui il predestinato che col Napoli segnò il primo gol della sua carriera al Milan in quella partita dove Ronaldo fece doppietta per un ideale passaggio di consegne tra il fuoriclasse del passato che ha vinto tutto e quello del futuro destinato forse anche a superare il Fenomeno. Per chiudere c’è lui. Pippo Inzaghi. Non è Atene, non è coppa ma quando si parla di gol importanti Pippo c’è sempre. Chissà che non la metta dentro anche oggi. Andiamocela a prendere.