Milan – Udinese 1-0: vittoria enorme (anche per Fonseca)

Abbiamo battuto la mafia. Era una partita da 4-0 come quelle con Lecce e Venezia finché Chiffi ha deciso di riaprirla con un rosso a Rejnders che fa il paio con quello a Thiaw di un anno fa contro la Juventus. Una partita che il Milan nonostante i due titolari migliori fuori, uno per scelta tecnica e uno per squalifica, stava completamente dominando ed è diventata una sofferenza difensiva sul rosso al primo fallo (che non era nemmeno fallo). Chiffi – che non arbitrava il Milan da diverso tempo ed era considerato arbitro Pro Milan – ha fatto la classica partita di quello che vuole fare vedere di essere contro le grandi o, più probabilmente, a favore di Marotta.

E’ una partita dove dopo quanto visto a Firenze Fonseca si è preso da padrone lo spogliatoio e ha messo in chiaro che lui è un sergente, non un attore. Fuori Leao dopo le dichiarazioni della settimana e i ritardi negli allenamenti (mi dicono da San Siro di un riscaldamento con poca professionalità). Fuori Tomori e Abraham dopo la scenetta del rigore. Fonseca ha scelto la sua squadra e ha dato la leadership a Pulisic, Morata e Maignan togliendola al blocco dei maldiniani/pioliani – il messaggio è chiaro: se volete stare qua vi mettete a disposizione di tutti e vi comportate in un certo modo. Altrimenti arrivederci.

Chi ama il Milan supporti Fonseca. Il problema del Milan non è la proprietà. Il problema è una gestione tecnica degli ultimi anni anomala, che non si trova in nessuna squadra di vertice che aveva convinto diversi giocatori di essere più importanti dei compagni, più importanti del Milan, più importanti di tutto. Fonseca non sarà un attore ma ad ogni conferenza mi sento dire quello che vorrei dire dall’allenatore del Milan e allora spero che la società lo supporti in tutto e per tutto, anche con scelte pesanti e soprattutto se queste ultime si trasformeranno in cessioni pesanti.

Due parole sulla difesa, non hanno sbagliato nulla fino all’entrata di Tomori. Poi in 5 minuti non ci han capito niente. Accanimento terapeutico? L’ha capito chiunque negli ultimi due anni che Tomori non può giocare nel Milan e spero di vederlo lontano da Milanello prima possibile. Encomio totale a Fofana, come per Pulisic pagato intorno alla ventina di milioni, ne vale almeno il doppio ma questo chi si sintonizza su Tonali solo durante le gare della nazionale ignorando quelle al Newcastle non ve lo dirà così come non vi dirà che anche oggi Emerson Royal è stato tra i migliori in campo.

Bene Okafor e Chukwueze a confermare che abbiamo una profondità della panchina molto forte tale appunto da permettere a Fonseca di fare queste scelte. Insomma, il problema del Milan non è fonseca, non è Furlani, non è Cardinale, non è Redbird. Sono alcuni giocatori che pensano a loro stessi prima che al Milan e che hanno avuto forse oggi l’ultima chiamata – Fonseca non è Conte (li avrebbe probabilmente messi immediatamente fuori rosa) ma le decisioni pesanti le prende.

Due cosette in chiusura: non amo la curva Sud ma il divieto di esposizione degli striscioni per parificare la posizione con la Curva Nord è una roba vergognosa e che fa capire la polpetta avvelenata in arrivo nel cercare di parificare due posizioni profondamente differenti. Benissimo invece la società con i Milan club, perfetta nel fermare un fenomeno di bagarinaggio legalizzato che consisteva sostanzialmente nel caricare abbonamenti (a prezzi agevolati) su più CRN e poi rivendere i biglietti a terzi partita per partita.

Ora in Champions col Bruges, partita fondamentale per aspirare al piazzamento 9-16 visto che a Madrid di punti non se ne faranno e ultimo appello per i due maldiniani per capire se sono a bordo di questo progetto o se pensano solo a se stessi. Oggi il Milan esce con 30 minuti di grandissimo calcio e 60 minuti di grandissimo sacrificio degli uomini dell’allenatore senza mai rinunciare a trovare il secondo gol – se hai lo spogliatoio contro quella partita non la fai. Riflettete e prima o poi forse capirete su cosa si è trovato a lavorare Paulo Fonseca. E forse inizierete a sostenerlo anche voi.

MILAN – UDINESE 1-0

RETE: 13′ Chukwueze
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Thiaw, Pavlovic, Terracciano; Fofana, Reijnders; Chukwueze (88′ Tomori), Pulisic, Okafor (46′ Musah); Morata (73′ Abraham, 78′ Loftus-Cheek). A disp. Sportiello, Torriani, Leao, Jimenez, Liberali, Bartesaghi. All. Paulo Fonseca.
UDINESE (3-5-2): Okoye; Kabasele, Bijol, Touré; Ehizibue (61′ Kamara), Lovric (70′ Payero), Karlstrom (81′ Brenner), Zarraga (69′ Ekkelekamp), Zemura; Iker Bravo (60′ Davis), Lucca. A disp. Sava, Padelli, Abankwah, Palma, Ebosse, Giannetti, Rui Modesto, Pizarro. All. Kosta Runjaic.
ARBITRO: Chiffi di Padova.
ASSISTENTI: Dei Giudici e Yoshikawa.
IV UOMO: Cosso.
VAR: Mariani.
AVAR: La Penna.
NOTE: spettatori 71.214. Recupero: 3′ nel primo tempo, 7′ nel secondo tempo. Espulso al 29′ Reijnders per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Bijol (43′), Terracciano (49′), Lucca (82′), Maignan (89′), Kamara (89′). Possesso palla: 44%-56%. Tiri in porta: 5-1. Calci d’angolo: 8-4